Terence Main è uno scultore modernista americano nato nel 1954. È noto soprattutto per i mobili scultorei in metallo fuso che realizza da più di 20 anni, come la Fourth Frond Chair della collezione del Metropolitan Museum of Art.
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Anni formativi e mostre
Terence Main è nato nel 1954 a Indianapolis, nell’Indiana, USA, e ha presto sviluppato un interesse per le arti visive e la scultura. Ha studiato alla Herron School of Art and Design, dove si è laureato nel 1976, e alla Cranbrook Academy of Art, dove si è diplomato nel 1978. Le sue opere sono attualmente esposte, tra gli altri, al MoMA, al Denver Art Museum, al Brooklin Museum of Art e al Museum of Fine Arts di Houston.
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Ridefinire i confini tra arte e design
Il lavoro di Terence Main ridefinisce i confini tra arte e design e sembra esistere all’interno dei cicli generativi e distruttivi della natura. Gli elementi biomorfi delle sue opere ricordano i resti fossilizzati di antiche creature e vegetazione. Nel complesso, hanno spesso l’aspetto e la sensazione di fenomeni naturali piuttosto che di oggetti artigianali. Guardando al di fuori dei confini del classicismo, Main risponde alla ricchezza di materiali dell’arte primitiva con mobili che intimano il potere delle credenze animiste in tutta la cultura umana. Una delle sue panchine sinuose suggerisce un sentiero dimenticato o la colonna vertebrale di un animale estinto; l’ambiguità del suo posto nell’ordine naturale aumenta il senso di desuetudine e rivela i modelli in cui questo ordine naturale si manifesta.
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Tavolo e sedia in bronzo bianco
Pieno di buio e di luce, il tavolo e la sedia in bronzo bianco fusi di Terence Main si inseriscono perfettamente nella produzione dello scultore. Le forme sono antropomorfe, audaci e specifiche e l’iconografia di Main, intensamente personale ma profondamente universale, cresce fino a comprendere la stessa forza della forma, soddisfacendo in ultima analisi l’ideale di Louis Sullivan di ornamento e struttura.
Il lavoro di Main, in quest’opera come in tutta la sua produzione, sembra esistere all’interno dei cicli generativi e distruttivi della natura. L’idea di ridisegnare il modello rimane in questo tavolo e in questa sedia di bronzo. I disegni iconici che permangono sono stati prima intagliati e poi rimossi, con l’intenzione di essere attratti dalla luce che sfarfalla sulla texture lucida, anziché dai segni e dai simboli.
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